12 Dic 25
Respirare può sembrare un gesto semplice, ma ogni inspirazione ed espirazione racconta una storia su come funzionano i nostri polmoni.
La spirometria consente di rendere misurabile questa storia, trasformando ogni respiro in dati che i medici possono analizzare.
Il test viene eseguito con uno spirometro, un dispositivo medico che misura il flusso d’aria utilizzando diverse tecnologie. Le più comuni sono quelle a turbina, a pressione e a ultrasuoni, ciascuna basata su un principio di funzionamento diverso.
Gli spirometri misurano il volume e la velocità dell’aria espirata dal paziente attraverso un boccaglio collegato a un tubo di flusso.
Le diverse tecnologie degli spirometri si basano su principi fisici differenti per ottenere le misurazioni.
Vediamo insieme le tre soluzioni più diffuse nella spirometria moderna.
Gli spirometri a turbina utilizzano un sistema meccanico in cui il flusso d’aria fa ruotare le pale di un deflettore. La velocità di rotazione è direttamente proporzionale al flusso e viene analizzata da un microprocessore.
Questo meccanismo, semplice ma preciso, garantisce misurazioni affidabili in un’ampia gamma di condizioni ambientali.
Gli spirometri a turbina possono prevedere turbine riutilizzabili o monouso.
Le turbine riutilizzabili sono progettate per evitare che polvere o piccole particelle si depositino sul sensore, mantenendo la precisione nel tempo, ma richiedono pulizia e disinfezione periodica.
Le turbine monouso, invece, offrono la massima igiene e praticità: sono pronte all’uso, non necessitano di calibrazione o pulizia e garantiscono risultati sempre affidabili a ogni test.
Gli spirometri a ultrasuoni calcolano il flusso d’aria misurando il tempo che le onde ultrasoniche impiegano per attraversare l’aria all’interno del tubo.
Questo metodo richiede una compensazione precisa di temperatura e umidità, poiché le variazioni ambientali possono influenzare la velocità del suono e quindi la precisione della misurazione.
Per questo motivo, gli spirometri a ultrasuoni sono più indicati per ambienti clinici controllati piuttosto che per applicazioni portatili o sul campo.
Gli spirometri a pressione differenziale si basano sul principio di Bernoulli per determinare il flusso d’aria, misurando la differenza di pressione attraverso una piccola strozzatura nel tubo.
La semplicità di questo principio rende questi dispositivi piuttosto diffusi, ma la precisione può essere influenzata da piccole variazioni di densità dell’aria, temperatura e calibrazione.
Per garantire risultati coerenti, è generalmente necessaria una manutenzione regolare e una calibrazione frequente.
Nel corso degli anni, gli spirometri a turbina si sono affermati come la soluzione più stabile, versatile e priva di manutenzione per l’uso sia clinico sia portatile.
La loro semplicità meccanica riduce al minimo le interferenze elettroniche, mentre l’indipendenza da temperatura, pressione e umidità garantisce prestazioni affidabili in qualsiasi contesto — dagli ospedali alla medicina di base fino all’utilizzo domiciliare.
Altri vantaggi chiave includono:
Leader mondiale nella spirometria e nell’ossimetria, MIR ha scelto da tempo di basarsi sulla tecnologia a turbina, validata da studi indipendenti per la sua precisione, affidabilità e stabilità nel tempo.
I dispositivi MIR offrono inoltre ulteriori vantaggi, come:
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