how-to-interpret-spirometry-results-a-practical-guide

05 Gen 25

Come interpretare i valori normali della spirometria: una guida pratica

La spirometria è uno dei test di funzionalità polmonare più comuni. Misura il volume d'aria che un paziente può inspirare ed espirare, fornendo preziose informazioni sulla salute e sul funzionamento dei polmoni. Questo esame è essenziale per diagnosticare e monitorare condizioni polmonari croniche come l’asma o la BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva), oltre a valutare la funzionalità respiratoria generale.

In questa guida pratica, esamineremo i principali parametri spirometrici, come FVC, FEV1, e il loro rapporto, spiegando come interpretarli correttamente.

Spirometria: come si effettua e a cosa serve

La spirometria si effettua chiedendo al paziente di fare un respiro profondo e poi espirare il più velocemente possibile in un boccaglio collegato a un dispositivo chiamato spirometro.

Principali parametri misurati:

  1. Capacità Vitale Forzata (FVC): è la quantità totale d'aria che un paziente può espirare forzatamente dopo una profonda inspirazione.
  2. Volume Espiratorio Forzato in 1 secondo (FEV1): rappresenta la quantità d'aria espirata nel primo secondo di una manovra espiratoria forzata.
  3. Rapporto FEV1/FVC: è il rapporto tra FEV1 e FVC, espresso in percentuale, che aiuta a distinguere tra malattie ostruttive e restrittive.

Questi valori vengono confrontati con i cosiddetti “valori predetti”, calcolati sulla base di età, sesso, altezza ed etnia.

FEV1: cosa significa e come interpretarlo

Il FEV1 è un parametro cruciale per determinare la presenza e la gravità di un'ostruzione delle vie aeree (ad esempio, muco o restringimento bronchiale).

  • FEV1 > 80%: funzione polmonare normale.
  • FEV1 < 80%: possibile presenza di ostruzioni, classificate come segue:
    • Lieve: FEV1 tra il 71% e l'80%.
    • Moderata: FEV1 tra il 50% e il 70%.
    • Grave: FEV1 tra il 30% e il 49%.
    • Molto grave: FEV1 < 30%.

FVC e il suo significato

La FVC misura il volume totale d'aria che un paziente può espirare il più velocemente possibile. Questo parametro è fondamentale per identificare schemi respiratori ostruttivi e restrittivi, soprattutto quando confrontato con il FEV1 e il rapporto FEV1/FVC. Anche in questo caso, i risultati vengono espressi come percentuale dei valori predetti.

Se il rapporto FEV1/FVC è normale o quasi normale, ma la FVC risulta inferiore all'80% del valore predetto, potrebbe essere presente una malattia polmonare restrittiva, come la fibrosi polmonare o la sarcoidosi. Le malattie restrittive comportano una riduzione del volume polmonare, spesso causata da rigidità polmonare o anomalie della parete toracica.

Se sia il FEV1 che la FVC sono bassi, ma il rapporto FEV1/FVC rimane normale o elevato, questo può indicare comunque uno schema restrittivo.

Per comprendere meglio la differenza tra malattie restrittive e ostruttive, consulta il nostro articolo dedicato.

Rapporto FEV1/FVC: diagnosi di malattie ostruttive e restrittive

Il rapporto FEV1/FVC è fondamentale per distinguere tra malattie polmonari:

  • Rapporto normale (70-80%): polmoni sani.
  • Rapporto ridotto (< 70%): indica una malattia ostruttiva come l'asma, la BPCO o la bronchite cronica.

Come la spirometria valuta i trattamenti

Un altro uso comune della spirometria è quello di valutare l’efficacia dei trattamenti e verificare se l’ostruzione delle vie aeree è reversibile attraverso l’uso di farmaci.

Per farlo, il paziente ripeterà il test dopo aver assunto un broncodilatatore. Se il farmaco è efficace, i risultati mostreranno un miglioramento significativo del valore FEV1.

Riassumendo

In sintesi, il processo di interpretazione dei risultati della spirometria si può riassumere così:

  • Il rapporto FEV1/FVC aiuta a identificare le malattie ostruttive.
  • Il valore FEV1 serve a determinare la gravità dell'ostruzione.
  • Il valore FVC è utile per valutare le malattie restrittive.
  • Il confronto con i valori predetti consente di stabilire la severità della condizione.
  • Le differenze nei risultati prima e dopo l’assunzione di farmaci aiutano a valutare l’efficacia dei trattamenti.

Non dimenticare: la spirometria è uno strumento potente per diagnosticare e gestire le malattie respiratorie, ma i risultati devono sempre essere interpretati nel contesto della storia clinica e dei sintomi del paziente. Se hai dubbi, consulta un professionista sanitario per una valutazione approfondita.

  • Scroll to top