Come interpretare i valori normali della spirometria: una guida pratica
La spirometria è uno dei test di funzionalità polmonare più comuni. Misura il volume d'aria che un paziente può inspirare ed espirare, fornendo preziose informazioni sulla salute e sul funzionamento dei polmoni. Questo esame è essenziale per diagnosticare e monitorare condizioni polmonari croniche come l’asma o la BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva), oltre a valutare la funzionalità respiratoria generale.
In questa guida pratica, esamineremo i principali parametri spirometrici, come FVC, FEV1, e il loro rapporto, spiegando come interpretarli correttamente.
Spirometria: come si effettua e a cosa serve
La spirometria si effettua chiedendo al paziente di fare un respiro profondo e poi espirare il più velocemente possibile in un boccaglio collegato a un dispositivo chiamato spirometro.
Principali parametri misurati:
Capacità Vitale Forzata (FVC): è la quantità totale d'aria che un paziente può espirare forzatamente dopo una profonda inspirazione.
Volume Espiratorio Forzato in 1 secondo (FEV1): rappresenta la quantità d'aria espirata nel primo secondo di una manovra espiratoria forzata.
Rapporto FEV1/FVC: è il rapporto tra FEV1 e FVC, espresso in percentuale, che aiuta a distinguere tra malattie ostruttive e restrittive.
Questi valori vengono confrontati con i cosiddetti “valori predetti”, calcolati sulla base di età, sesso, altezza ed etnia.
FEV1: cosa significa e come interpretarlo
Il FEV1 è un parametro cruciale per determinare la presenza e la gravità di un'ostruzione delle vie aeree (ad esempio, muco o restringimento bronchiale).
FEV1 > 80%: funzione polmonare normale.
FEV1 < 80%: possibile presenza di ostruzioni, classificate come segue:
Lieve: FEV1 tra il 71% e l'80%.
Moderata: FEV1 tra il 50% e il 70%.
Grave: FEV1 tra il 30% e il 49%.
Molto grave: FEV1 < 30%.
FVC e il suo significato
La FVC misura il volume totale d'aria che un paziente può espirare il più velocemente possibile. Questo parametro è fondamentale per identificare schemi respiratori ostruttivi e restrittivi, soprattutto quando confrontato con il FEV1 e il rapporto FEV1/FVC. Anche in questo caso, i risultati vengono espressi come percentuale dei valori predetti.
Se il rapporto FEV1/FVC è normale o quasi normale, ma la FVC risulta inferiore all'80% del valore predetto, potrebbe essere presente una malattia polmonare restrittiva, come la fibrosi polmonare o la sarcoidosi. Le malattie restrittive comportano una riduzione del volume polmonare, spesso causata da rigidità polmonare o anomalie della parete toracica.
Se sia il FEV1 che la FVC sono bassi, ma il rapporto FEV1/FVC rimane normale o elevato, questo può indicare comunque uno schema restrittivo.
Per comprendere meglio la differenza tra malattie restrittive e ostruttive, consulta il nostro articolo dedicato.
Rapporto FEV1/FVC: diagnosi di malattie ostruttive e restrittive
Il rapporto FEV1/FVC è fondamentale per distinguere tra malattie polmonari:
Rapporto normale (70-80%): polmoni sani.
Rapporto ridotto (< 70%): indica una malattia ostruttiva come l'asma, la BPCO o la bronchite cronica.
Come la spirometria valuta i trattamenti
Un altro uso comune della spirometria è quello di valutare l’efficacia dei trattamenti e verificare se l’ostruzione delle vie aeree è reversibile attraverso l’uso di farmaci.
Per farlo, il paziente ripeterà il test dopo aver assunto un broncodilatatore. Se il farmaco è efficace, i risultati mostreranno un miglioramento significativo del valore FEV1.
Riassumendo
In sintesi, il processo di interpretazione dei risultati della spirometria si può riassumere così:
Il rapporto FEV1/FVC aiuta a identificare le malattie ostruttive.
Il valore FEV1 serve a determinare la gravità dell'ostruzione.
Il valore FVC è utile per valutare le malattie restrittive.
Il confronto con i valori predetti consente di stabilire la severità della condizione.
Le differenze nei risultati prima e dopo l’assunzione di farmaci aiutano a valutare l’efficacia dei trattamenti.
Non dimenticare: la spirometria è uno strumento potente per diagnosticare e gestire le malattie respiratorie, ma i risultati devono sempre essere interpretati nel contesto della storia clinica e dei sintomi del paziente. Se hai dubbi, consulta un professionista sanitario per una valutazione approfondita.